Chitarre

Diy Punk Rock Art since 1972

Intro
Se come artista non valgo molto… Come chitarrista, sicuramente, ancora meno! Però adoro le chitarre. Questi oggetti meravigliosi mi hanno sempre affascinato. Mi piace tutto di loro: la forma, i materiali, i colori, l’elettronica, la meccanica, persino l’odore… Nella mia vita, a discapito del mio scarsissimo talento, ho avuto un certo numero di chitarre: una l’ho rotta, un’altra l’ho prestata e non è più tornata indietro ma, per quanto riguarda le altre, mi piace collezionarle. Ogni chitarra ha una sua storia, è come un’amica con cui scambi delle confidenze… Finisce che ti ci affezioni per sempre!

01-TOKAI GOLDSTAR 1984

Questa è stata la mia prima chitarra elettrica. Me l’ha venduta con un pick-up rotto il fratello di un mio amico all’inizio degli anni 90 per centomila lire! Da ragazzino adoravo Mark Knopfler e sono cresciuto col mito della Stratocaster, ma di lì a poco, folgorato dal punk rock, questa chitarra avrebbe servito con onore la causa regalandomi quel suono grintoso e graffiante che cercavo. Vent’anni dopo nell’estate del 2011 Boom-Rash, suonandola in saletta nelle prove del RNZ Party, ci si è tagliato un dito chiazzando i pickup di sangue e così ha smesso di funzionare (ce ne accorgemmo il giorno seguente al concerto, ed è stato così che Boom si è fatto prestare la Les Paul di Alby). Allora facendo un’incredibile sbaglio ho pensato che avrei potuto rivenderla. L’ho proposta ad un un collega jazzista che, non appena ha capito che gli stavo proponendo una Tokai, molto onestamente mi ha detto: “Ma tu sei matto! Quella chitarra vale un sacco di soldi!”. Scoprire che la Goldstar era stata rivalutata e valeva un migliaio di Euro mi ha fatto riflettere molto sul valore nascosto delle cose. Non è il prezzo di un oggetto così che conta dopo tutto, ma il significato che diamo alla strada percorsa insieme. Così, pronto a spendere tutto il necessario per rimetterla a posto, l’ho portata da un luitaio e fortunatamente è bastato cambiare un pick-up (quello rotto originariamente) e recuperare gli altri due per tornare a godere del suo incredibile sound. Oggi l’ho ribatezzata la “Jolly Roger” e non la cambierei nemmeno con una Fender originale…

02-EPI DOT

Ho acquistato questa chitarra in un piccolo negozio vicino casa. Questa semi-acustica di una sottomarca Epiphone per me rappresentava il perfetto punto di contatto tra la grinta dello suono distorto e la dolcezza dell’acustico. E’ una chitarra economica e nonostante non sia mai riuscito -specialmente dal vivo- a tirarne fuori dei suoni esaltanti (per incapacità mia ovviamente)… Rimane una chitarra docile e versatile, di gran cuore e con una formidabile presenza scenica, la perfetta compagna per l’esecuzione di ballate punk! Anni dopo averla acquistata ho scoperto che proprio una versione modificata della Dot è stata una delle prime chitarre utilizzate da Tim Armstrong nei Rancid (quando si dice il destino)!

03-PEAVEY ROCKINGHAM

Questa chitarra è la mia prima hollowbody! Per il tipo di chitarra che è e per il tipo di suono che ha il prezzo di questo strumento è stato davvero eccezionale! Devo ammettere che la cosa che cercavo in questa chitarra era lo stesso stile della Gretsch di Tim Armstrong. Le finiture di questa chitarra sono pregevoli e il suono decisamente accattivante. E’ una chitarra un pò dura da suonare ma la presenza del Bigsby tremolo originale è una vera chicca. L’ho comperata su internet e… Ecco, ci ho pensato molto per decidere il colore. Non è stata una scelta facile specialmente perchè mi potevo basare solo sulle foto del rivenditore. Poco tempo dopo, ovviamente, mi sono pentito di non aver scelto la versione “natural” (non colorata). Alla fine però, anche se è una delle chitarre che ho utilizzato meno negli anni, devo ammettere che tutte le volte che la tiro fuori dalla custodia e la suono ne rimango sempre piacevolmente meravigliato!

04-FENDER ACOUSTIC CD-60

Questa acustica costava veramente poco (100Eu)… Ed era una Fender! E indovina un pò? Cercavo una chitarra docile ed intimista da poter utilizzare senza amplificatore che avesse lo stesso stile della Fender di Tim Armstrong (eh già!). L’acustico è sempre stata una mia grande passione, fin da ragazzino con Boom-Rash ci bastavano un paio di chitarre per poter passare tutta una notte di quei romantici anni 90 a cantare ballate rock strappa-lacrime. Anni dopo ho scoperto quanto l’anima di una canzone punk si sposi perfettamente con le sonorità acustiche e per questo proprio non potevo fare a meno di averne una mia. Questa è la chitarra più economica che ho, la tengo sempre fuori dalla custodia pronta sullo stand. Per questo motivo è anche quella che, paradossalmente, suono di più… E’ buffo, con tutte le chitarre che ho, come questa mi capiti sempre tra le mani, e come un sacco delle mie canzoni sia nate su di lei!

05-FENDER TIM ARMSTRONG HELLCAT ACOUSTIC

Un giorno, mentre ero alla ricerca di notizie sul mio cantante preferito, Google mi restituì in testa ai risultati il link: “Fender Tim Armstrong”. Non capii subito di cosa si trattava ma un paio di secondi più tardi stavo ammirando incredulo la nuova pagina del sito Fender con una foto di Tim che imbracciava questa stupenda copia della sua Fender degli anni 60. Ho pensato subito alla mia acustica che avevo a casa: “Non te la prendere, vecchia mia, ma questa è…” – Era la chitarra che stavo aspettando! La comperai via internet prima ancora che fosse disponibile in Italia, e quando arrivò a casa ed aprii il pacco col cuore in gola mi sentivo felice come un bambino la mattina di Natale. Le finiture erano splendide e non appena sentii il suo caldissimo suono ne fui definitivamente conquistato. Tutte le volte che ci faccio una canzone mi sembra sempre che suoni meglio con più calore e vibrazione. Non posso fare a meno di considerare quanto Tim abbia ispirato il mio gusto musicale e, più in generale, tutta la mia vita… Ma poter suonare la sua stessa chitarra, per quanto possa essere stupido, mi da sempre un brivido al cuore.

06-GRETSCH G5191BK TIM ARMSTRONG

Quando i Rancid pubblicarono il loro video:“Fall Back Down” continuavo a guardarlo e riguardarlo per cercare di capire quale chitarra avesse utilizzato Tim per registrarlo: era una Gretsch Country Club 7576 degli anni 70. Il più bello strumento che avessi mai visto! Una hollowbody magica, una chitarra imponente, mitica, da leggenda! Fu sempre internet che per la prima volta mi rivelò questa meravigliosa copia della Gretsch che fino ad allora avevo sempre potuto solamente sognare. E infatti ricordo che quando ho letto la notizia di questa nuova chitarra ero così contento da temere di trovarmi  veramente in un mio sogno. La Gretsch è una marca americana con un’enorme tradizione, fondata nel 1883 ha fatto letteralmente la storia della musica rock USA, non avrei mai pensato di possedere uno dei suoi costosissimi strumenti… Ma quando ho saputo di questa chitarra, ho capito che non aveva importanza quanti mesi di risparmi avrei dovuto mettere in conto, non era più una questione di “se” era solo una questione di “quando”! In realtà la Gretsch ha prodotto questo modello nella sua serie economica: Electromatic, e questo mi ha permesso in breve tempo di mettere le mani sull’ammiraglia della mia piccola collezione. E’ uno strumento imponente, che mi mette quasi soggezione (specialmente considerando la mie scarsissime doti chitarristiche), ma da suonare è dolcissima… E’ coma andare in discesa sulla bici, non fai fatica a pedalare, accelleri, ti salgono i battiti del cuore e cominci a sognare!

07-FENDER TIM ARMSTORNG HELLCAT ACOUSTIC 12

Quando ho preso la Gretsch Tim Armstrong, ho pensato che non avrei mai più desiderato nessun’altra chitarra a questo mondo… Mi sbagliavo! La dodici corde è una chitarra molto particolare, ricordo da bambino una sera d’Estate in Sicilia mentre ascoltavo un ragazzo suonarla lasciandomi incantato. La firma di Tim sullo strumento era una garanzia anche se -diamine- perchè non realizzarla almeno in un colore differente? …Niente! Mi è toccato comprarla così, identica alla 6 corde… Però ragazzi che sound!Tra tutte le mie chitarre questa è quella di cui mi capita più spesso di aver voglia di suonarla. E’ soprattutto una splendida compagna per scrivere canzoni: far scorrere su di lei gli accordi rende sempre il momento della composizione molto intimo e tremendamente emozionante!

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